Se la Musica è Arte: quella di Rick Wright, che ci ha lasciato 15 anni fa

Celebrare un personaggio di così alto spessore artistico diventa un’impresa. Il suo modo di porsi in cui ha sempre fatto parlare, o quasi, solo la musica. Un’eleganza ed una capacità uniche con cui ha dato un contributo fondamentale nella produzione dei Pink Floyd.

Oggi sono 15 anni che Richard William Wright non c’è più. Un bruttissimo male se lo è portato via il 15 settembre 2008, lasciando fan e gli stessi Pink Floyd più soli. Quei Pink Floyd di cui fu cofondatore insieme a Syd BarrettRoger Waters e Nick Mason.

Perché Wright è stato  forse il più riservato del gruppo, più di Nick Mason, l’altro ‘timido’ dei Pink Floyd. Di lui Gilmour, suo grande amico, ama ricordare: “Era un tipo così gentile, modesto e riservato ma la sua voce profonda e il suo modo di suonare erano vitali, magiche componenti del nostro riconoscibile sound”.

Se n’è andato troppo presto ‘Rick’, per tutti quelli che lo amavano, seguivano, rispettavano. E che ancora oggi ne apprezzano, con nostalgia, le doti artistiche. Wright era nato a Londra il 28 luglio 1943. Cantautore, polistrumentista e compositore britannico, è stato soprattutto il tastierista dei Pink Floyd, di cui fu cofondatore insieme a Syd Barrett, Roger Waters e Nick Mason.

Appena adolescente ha un primo approccio con la musica, iniziando a studiare il pianoforte, stimolato anche da un’amica di famiglia. I suoi modelli sono trombettisti jazz come Chet Baker e Miles Davis, che influenzeranno in maniera determinante non solo il suo stile compositivo, ma anche quello esecutivo. E’ principalmente autodidatta, al punto che Rick stesso confessò in qualche occasione di avere uno stile tutto suo, che lo portava ad eseguire le scale non nel modo ortodosso. La passione per la musica, ed il suo orecchio finissimo, lo portano a suonare anche la tromba, il trombone ed il sax, oltre alla chitarra ritmica con cui si approccia agli Abdabs.

L’iscrizione al politecnico di Regent Street alla facoltà di architettura gli cambia la vita. Conosce infatti Roger Waters e Nick Mason e ben presto abbandona gli studi per seguire la sua passione per la musica. Nel 1965 i tre, insieme a Syd Barrett, fondano i Pink Floyd, ma, ben prima di unirsi alla band definitivamente, e mentre studiava armonia al London College of Music, Rick aveva già composto professionalmente alcuni brani, uno dei quali, intitolato “You’re the Reason Why“, fu utilizzato come lato B del 45 giri di Adam, Mike & Tim Little Baby, pubblicato nel 1964 su label Decca e oggi quasi impossibile da reperire per i collezionisti.
Dopo l’uscita di Syd Barrett, avvenuta agli inizi del 1968, Wright, prima arrangiatore e “armonizzatore” dietro le quinte delle geniali ed oblique intuizioni di Barrett stesso, diventa il compositore melodico del gruppo.
La complementarità della sua voce con quella del chitarrista subentrato a BarrettDavid Gilmour, viene sfruttata per creare in alcune canzoni effetti particolari. Determinante è il suo utilizzo, su disco ed in concerto, dell’organo Farfisa Compact Duo, filtrato attraverso l’unità eco Binson Echorec, con cui caratterizza tutto il suono dei Pink Floyd sul finire degli anni ’60 e dei primi anni ’70, con effetti e tappeti davvero suggestivi ed immaginifici.
Oltre a dedicarsi al totale sfruttamento timbrico dell’amato organo Farfisa, negli anni amplia la propria musicalità ed espressività utilizzando varie tastiere quali Mellotron M400, Twin Mellotron, diversi organi Hammond, dagli “Spinet” fino ai modelli “C3” e “B3”, sintetizzatori Moog, Minimoog e VCS3, EMS, AKS, Arp, vari string ensemble, piani elettrici Wurlitzer e Honer Clavinet, fino ai Kurzweil.
Wright ha contribuito in modo decisivo ai brani di ampio respiro e dai toni epici, quali “A Saucerful of Secrets“, “Echoes“, e “Shine on You Crazy Diamond“.
Tra i suoi pezzi di maggior successo commerciale vi sono due canzoni dell’album “Dark Side of the Moon“, del 1973: “The Great Gig In The Sky” e “Us and Them“, ma anche “Wearing the Inside Out” tratta da “The Division Bell“, del 1994. L’album dei Pink Floyd in cui è maggiore il suo contributo è senz’altro “Wish You Were Here“, in cui è artefice del tappeto musicale e delle atmosfere spaziali che avvolgono l’intero lavoro. Nel 1996, dopo lo scioglimento definitivo dei Pink FloydWright pubblica il suo secondo ed ultimo album da solista, “Broken China“, in cui tra gli ospiti appaiono talenti come Sinead O’ConnorPino Palladino e Tim Renwick.

Rick se n’è andato troppo presto, era il 15 settembre 2008, dopo una breve lotta contro un cancro. Una vita breve, come pure la lotta alla malattia, ma un nome e una musica, la sua, che resteranno in eterno nel cuore di tutti noi.

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