Auguri Morten Harket: il più grande falsetto di sempre compie 64 anni

Per NME, acronimo di New Musical Express, storica rivista musicale settimanale britannica, quella di Morten Harket è una voce che “può essere definita il più grande falsetto della storia della musica pop”.

Di certo quella del cantante norvegese, nato a Kongsberg il 14 settembre 1959, è la voce di quella che, dopo gli ABBA, è la più grande band scandinava di tutti i tempi e tra quelle di maggiore successo al mondo, gli a-ha, fondati da Paul Waaktaar-Savoy (chitarre e voce), Magne Furuholmen (tastiere, chitarre e voce) e da Harket (voce), hanno raggiunto il successo nel 1982.  Il suo ruolo di frontman degli a-ha è diviso in due periodi: dal 14 settembre 1982 al dicembre 2010, per scioglimento della band, e dall’aprile 2015 anno della reunion.

Appassionato di musica giovanissimo, già a 4 anni inizia a suonare il pianoforte, grazie al padre. In patria ha avuto grande riconoscimento per la sua musica, per la sua arte. Insieme agli altri degli a-ha, infatti, nel 2012 è stato nominato “Cavaliere dell’Ordine di Sant’Olav“, la più alta onorificenza concessa dai reali di Norvegia, ovvero la Croce di Sant’ Olav, a seguito del ‘lustro recato alla Norvegia a livello internazionale’. Con gli a-ha ha venduto oltre 100milioni di dischi in tutto il mondo. Ma Morten Harket è pure un cantante…da record. Detiene infatti quello mondiale per la nota più a lungo tenuta, in studio come dal vivo, per “Summer Moved On“: 20″02 secondi. È pure l’artista che ha ricevuto più Spellemannprisen (il prestigioso premio conferito agli artisti musicali norvegesi che durante l’ultimo anno si sono distinti positivamente sulla scena) di tutti i tempi. Finito qui? No. Nel 1991, sempre con gli a-ha, allo Stadio Maracanã di Rio de Janeiro ha richiamato tantissimo pubblico per un concerto, stabilendo il record mondiale per il concerto con il maggior numero di spettatori paganti (198.000), poi superato nel 2017 da Vasco Rossi.

Vicino a tematiche come quelle dei disagi umani (è stato vittima di bullismo in piena adolescenza) ed ecologiche, è stato spesso protagonista di iniziative legate proprio a questi argomenti. Ad esempio per la sua grande passione di orchidee, ha rischiato l’arresto per averne portata fuori dal Ruanda una rarissima che rischiava l’estinzione e che, grazie a questo gesto, è stata salvata; questa rara orchidea ora porta il suo nome: Liparis Harketii. Oltre agli undici album in studio con gli a-ha, Harket ne ha pubblicati sei da solista, di cui due in lingua norvegese ed uno in lingua inglese negli anni ’90: “Poetenes Evangelium” nel 1993 (lavoro particolare perché tutto dedicato a brani tratti dalle storie della Bibbia), “Wild Seed” nel 1996 e “Vogts Villa” nel 1997.

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