60 anni per la Cornflake Girl del rock, la rossa Tori Amos

La voce e la chioma rossa del rock. 60 anni fa nasceva a Newton, il 22 agosto 1963, Myra Ellen “Tori” Amos, cantautrice, pianista e produttrice discografica statunitense.
Tori Amos è considerata da critici e pubblico una delle più importanti figure del rock al femminile degli anni novanta, grazie a lavori come “Little Earthquakes” (1992), “Under the Pink” (1994) e “From the Choirgirl Hotel” (1998).

Durante la sua carriera ha venduto oltre 12 milioni di album. È figlia di un reverendo metodista e di un’insegnante di origini indiane cherokee.
Inizia a suonare il pianoforte a soli due anni e a 5 anni vince una borsa di studio in uno dei conservatori più prestigiosi d’America, (il Peabody Conservatory di Baltimora). Tuttavia il conflitto con l’impostazione classica del conservatorio e con le tendenze conservatrici della famiglia nasce dopo aver fatto ingresso nella scuola: Myra Ellen Amos era diventata una ribelle che preferiva improvvisare al pianoforte le canzoni dei suoi miti, (Led ZeppelinThe DoorsElton JohnJimi Hendrix per citarne alcuni), piuttosto che eseguire a memoria le sonate di Beethoven, (come faceva di solito).

In seguito Tori Amos, (il soprannome Tori le verrà dato da un amico – in giapponese Tori significa uccello), inizia ad esibirsi in vari pub e ad inseguire il successo trasferendosi a Los Angeles. È proprio qui che dopo un suo concerto viene stuprata, avvenimento che la segna profondamente.

Alla fine degli anni ottanta la Atlantic Records finalmente la nota e nel 1988 le fa incidere con il suo gruppo Y Kant Tori Read, (che vedeva tra gli altri anche la presenza di Matt Sorum, futuro batterista dei Guns N’ Roses), l’omonimo album.

Questo album caratterizzato da sonorità hard rock fu un enorme flop che spinse l’Atlantic ad “esiliare” l’artista temporaneamente nel Regno Unito in piccole collaborazioni. Il 1º ottobre 2012 viene pubblicato “Gold Dust“, una raccolta di quattordici brani registrati con il contributo della Metropole Orchestra diretta da Jules Buckley.

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