Addio Harry Belafonte, ‘Re del calypso’: la sua voce per i diritti civili
Il paradosso è che a portarselo via è stata un insufficienza cardiaca, lui che aveva un cuore grande così, che si era speso tantissimo per la difesa dei diritti civili soprattutto nel periodo in cui il successo era nelle sue mani, abbandonando quel mondo dorato che era Hollywood e che lo aveva rincorso e poi messo sotto contratto.

E’ morto oggi a 96 anni Harold George Bellanfanti Jr., per tutto il mondo Harry Belafonte, nella sua casa nell’Upper West Side di Manhattan: era nato a New York l’1 marzo 1927, da genitori giamaicani. Il suo portavoce ha riferito al New York Times che la causa di morte è stata un’insufficienza cardiaca. Nel 1985 partecipa a USA for Africa, un supergruppo di 45 celebrità della musica pop, tra cui Michael Jackson, Lionel Richie, Stevie Wonder e Bruce Springsteen, cantando We Are the World prodotta da Quincy Jones e incisa a scopo benefico. I proventi raccolti vengono devoluti alla popolazione dell’Etiopia, afflitta in quel periodo da una disastrosa carestia.
E’ verso la fine degli Anni 40 che la sua carriera ha inizio, quando comincia a esibirsi in vari spettacoli collaborando anche con l’American Negro Theatre. Nel 1952 incide per la RCA Victor il suo primo singolo, Matilda. Ma il grande successo arriva prima con l’album Belafonte nel 1956 e poi con Calypso, il primo album a vendere più di un milione di copie.
E proprio nell’album è compresa anche la famosa Banana Boat Song. Belafonte continua a incidere per la RCA negli anni sessanta e settanta, portando alla ribalta in America cantanti come Miriam Makeba e Nana Mouskouri. Nel suo album Midnight Special (1962) suona anche un giovane armonicista, Bob Dylan.
Venti anni fa, era il 2003, tiene il suo primo concerto, mentre nel 2012 riceve il Pardo alla carriera dal Festival internazionale del film di Locarno.