‘Orgasmo Casto’, maturo e virtuoso: buona la prima per Luridiana
Dopo una corposa serie di singoli autoprodotti (“It’s be Lovely” (2019), “Il Diavolo del Jersey”, “Beheaded” e “Ye” (2020), “Primavera”, “Cobra”, “La mia Città” e “La Stagione”) il cantautore Luridiana approda al primo album,”Orgasmo Casto”, prodotto e distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records.
Il lavoro sembra avere, nelle sonorità, un respiro internazionale. Sulla scia del “synth-pop” e del movimenti “new romantic”, ma con uno sguardo anche all’indimenticato Lucio Battisti, “Orgasmo Casto” propone testi fortemente autoriali, tra soggettività e universalità. Synth e pad caratterizzano gli arrangiamenti, che vestono brani dalla struttura pop, scanditi dalla presenza pervasiva della chitarra acustica. Acustico e elettrico, appeal radiofonico e profondità testuale per un lavoro che appare, pur essendo un esordio, maturo nella scrittura e nella vocalità, da virtuoso senza eccessi.
La maggiore dote di Luridiana sembra quella di giocare, nella scrittura, tra un registro popolare ed uno elitario, tra alto e basso, muovendosi con gusto e senso della misura tra imprecazione e vette poetiche.
Un album senza scivoloni, né -semplicemente- “cali di tensione”: nove brani icastici, sferzanti, scritti e cantati con particolare intensità.
Menzione di merito per la title track, dal tessuto narrativo fortemente emozionale, costruito su una melodia capace di imprimersi con forza e immediatezza nell’ascoltatore. (Quindi ricapitolando Spero che capiterai anche solo per errore Nella mia stanzetta d’ospedale quando morirò Per risentire La vecchia melodia che ho imparato da bambino Mai suonata prima che arrivassi Tu col tuo violino Note ben allineate per raggiungere Un orgasmo casto).
di Nadya


