Addio Jeff Beck, il rock è in lutto: il cordoglio di Page, Clapton e non solo
Il rock che si ferma, soffre e piange la scomparsa di un grandissimo, uno tra i migliori chitarristi di sempre. La notizia della morte di Jeff Beck è arrivata all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno. Una meningite che lo ha portato via in pochissimo tempo. Beck, che aveva 78 anni, è stato uno dei più influenti chitarristi di sempre, il rispetto, la stima e l’amicizia che si è guadagnato di altri grandi nomi, si è evidenziato ancora di più proprio in questi minuti, attraverso i social, dopo la notizia della sua morte. Addirittura è considerato il pioniere dello strumento fracassato sul palco: fu lui, per primo, a ridurre la chitarra in mille pezzi, prima di Pete Townshend, di Jimi Hendrix. E, soprattutto, prima dei tanti presunti rocker di oggi.
Il primo a celebrarlo è stato Ron Wood: “Ora Jeff se n’è andato, mi sento come se uno dei miei fratelli avesse lasciato questo mondo, e mi mancherà tantissimo”, ha scritto Wood, che si è rivolto alla sua famiglia così: “Porgo tanta simpatia a Sandra, alla sua famiglia, e a tutti coloro che gli hanno voluto bene. Voglio ringraziarlo per tutti i nostri primi giorni insieme nel Jeff Beck group conquistando per la prima volta l’America. Musicalmente, stavamo infrangendo tutte le regole, è stato fantastico, rock ‘n’ roll innovativo!”. Jeff, ha concluso, “ti amerò per sempre. Dio ti benedica “.
Jimmy Page, come Beck, ha suonato negli Yardbirds: anzi, fu proprio Jeff a prederne il posto dopo l’abbandono del futuro leader dei Led Zeppelin: “Il Guerriero a sei corde non è più qui per noi per ammirare l’incantesimo che poteva tessere intorno alle nostre emozioni mortali- ha scritto anche lui sui social- Jeff poteva incanalare musica dall’eterea. La sua tecnica unica. La sua immaginazione apparentemente senza limiti. Jeff mi mancherai, come anche ai tuoi milioni di fan. Jeff Beck Riposa in pace”.
Uno dei grandi artisti con cui Beck ha collaborato, un altro grande nome della chitarra, è stato Brian May. Che si è definito, dopo aver avuto la notizia, “sventrato, così triste, sentire della scomparsa di Jeff. Lui era il capo. Era inimitabile, insostituibile – l’apice assoluto della chitarra. E un dannato essere umano per bene. Sicuramente avrò tante cose da dire, ma in questo momento …. Ho perso le parole. Bri. #jeffbeck“.
Un altro grandissimo chitarrista non ha voluto far mancare il proprio ricordo. David Gilmour si è detto “devastato dalla notizia della morte del mio amico ed eroe Jeff Beck, la cui musica ha emozionato e ispirato me e innumerevoli altri per così tanti anni. I miei pensieri e quelli di Polly vanno alla sua adorabile moglie Sandra. Resterà per sempre nei nostri cuori”.
Oltre a suonare negli Yardbirds, Beck ha regalato emozioni anche con un altra straordinaria band, quel Jeff Beck Group nato proprio come supergruppo in cui tra gli altri, suonava proprio Wood e alla voce c’era Rod Stewart: “Jeff Beck era su un altro pianeta- ha scritto sui social il cantante di origini scozzesi- Ha portato me e Ronnie Wood negli USA alla fine degli anni ’60 nella sua band il Jeff Beck Group e da allora non ci siamo più guardati indietro . Era uno dei pochi chitarristi che quando suonava dal vivo mi ascoltava cantare e rispondere. Jeff, sei stato il più grande, amico mio. Grazie di tutto . RIP”.
Brevi ma intense le parole di un altro fenomeno, Eric Clapton: “Sempre e per sempre”, ha socializzato. Stesso discorso per Carlos Santana, uno dei tanti grandi nomi con cui Beck ha collaborato, ha scritto: “Veniamo dalla luce e torniamo alla luce”.
E poi ancora un altro grande musicista, non un chitarrista ma uno straordinario batterista che ha scritto pagine di storia indimenticabili con i Queen, lo ha così ricordato: “Ci ha lasciato il nostro più grande genio della chitarra e una meravigliosa persona a tutto tondo- ha scritto Roger Taylor– Completamente devastato…… che vuoto di pura musicalità lascia! Un talento assolutamente unico e magico….. Dio ti benedica Jeff! Ci mancherai tanto”.